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Notiziario a cura del dipartimento Protezione della Mucca e Agricoltura
Congregazione Italiana per la Coscienza di Krishna (ISKCON)

Notiziario a cura del dipartimento Protezione della Mucca e Agricoltura
Congregazione Italiana per la Coscienza di Krishna (ISKCON)


La sacralità della mucca

Nel moderno mondo occidentale il termine “mucca sacra” si riassume in diverse idiosincrasie, superstizioni, folclore e l’ostinazione primitiva di un’India sottosviluppata. L’occidentale medio (una persona con questa mentalità) trova divertente più di qualsiasi altra cosa che gli indiani adorano la mucca. Negli ultimi 200 anni questo fatto è stato evidenziato sempre di più, suscitando lo stupore tra le studentesse di Londra e New York che ridacchiano scioccamente alla notizia. Queste idee hanno trovato molti aderenti in molte parti del mondo, e persino in India, dovuto alla diffusione dell’ideologia e dei valori occidentali e americani.

D’altra parte, gli hamburger e i Mc Donald’s sono le icone di un mondo alla moda e intelligente. Nella mentalità moderna, considerare le mucche sacre è una grande stupidaggine. Questa idea è molto comune ed è prevalente come lo sono le autostrade con diverse corsie, le città cementificate, le multinazionali dei “fast food”, il cinema Hollywoodiano e i telefoni cellulari. Proprio come Britney e Madonna sono delle icone al femminile, e l’uomo Marlboro e Rambo sono gli ideali maschili, similmente le mucche sono cibo, niente meno e niente più. Da Criveland al Cairo, a Roma, a Milano, a Caracas, il festival di Sanremo è uno spettacolo, il Corriere della sera è un quotidiano e il TG è un notiziario televisivo... le mucche sono un cibo, e tu diventi uno stupido se suggerisci qualcosa di diverso.

Questi sono i tempi dell’omogeneizzazione. Stiamo vivendo in un mondo in cui la gente mangia lo stesso cibo, Mc Donald’s e KFC, veste gli stessi abiti, jeans e T-shirt, e vive in case costruite con la stessa modalità. Questo è un mondo in cui ogni società impiega la stessa tecnologia, dipende da una stessa economia centralizzata e offre la stessa educazione occidentale ai bambini, parla lo stesso linguaggio, consuma le stesse immagini prodotte dai media, sostiene gli stessi valori, addirittura si pensa allo stesso modo con idee simili… Le mucche sono animali sciocchi, buoni da mangiare e nient’altro.

In tutto il mondo il termine “mucca sacra”, viene inteso come un’ostinata lealtà verso una vecchia istituzione che impedisce il progresso. Gli occidentali generalmente hanno una visione dell’India come una nazione sottosviluppata, intrisa di superstizioni, sovrappopolata, sovraffollata, poco istruita e mancante dei servizi più moderni. L’india è vista sotto molti aspetti come una nazione sottosviluppata rispetto alla civilizzazione occidentale “progressiva”. “Se solo l’India abbandonasse le sue superstizioni religiose, e uccidesse e mangiasse le mucche!!” Il “compassionevole” occidente ha fatto innumerevoli tentativi per alleviare la sfortunata India appesantita da una logica inconsistente, rimpiazzando le sue superstizioni con un pensiero razionale.

Anche le religioni occidentali, che sono solitamente in disaccordo, sono d’accordo con questo pensiero “razionale” riguardo alla “mucca sacra”. Essi dicono che l’adorazione di Dio è una cosa, ma l’adorazione della mucca viene da una prospettiva teologica che necessita una rivalutazione. L’uomo deve avere il dominio sugli animali, ma sembra che gli indiani siano dei retrogradi. L’occidente paga per uccidere i propri figli nel grembo e con ironia vede gli indiani come dei primitivi.

L’uccisione delle mucche è un sottoprodotto dell’industrializzazione

Srila Prabhupada spiega quello che c’è alla radice dell’uccisione delle mucche: “Maharaja Yudhisthira era così virtuoso che durante il suo regno la pioggia cadeva regolarmente e la terra donava frutti a profusione. Non era richiesto lo sviluppo industriale. Le persone avevano abbastanza terra da coltivare, le mucche davano latte in abbondanza e la gente era soddisfatta. Questo è il principio di base della civiltà vedica, la terra e le mucche e non l’industria. L’industria non è necessaria. Il cibo, il buon latte, la buona frutta, sono tutti prodotti dalla natura, non sono prodotti dalle fabbriche. Quindi al momento presente, le grosse industrie sono dirette dagli asura (ugra karma). La gente viene trascinata nelle città per lavorare nelle industrie che producono barre di ferro, nell’industria siderurgica e altre industrie. I capitalisti hanno trascinato tanta gente innocente dai villaggi, la gente pensa di guadagnare un buon salario, ma cosa se ne fanno di questo salario? Da una parte ottieni un buon salario e d’altra parte devi acquistare del riso a 3 rupie al kilo, così il tuo salario finisce; questo è ciò che succede. La gente dovrebbe produrre il proprio cibo, dovrebbe avere della terra. Le mucche sono importanti, lasciamo che le mucche siano felici.” (lezione di Srila Prabhupada sullo Srimad Bhagavatam, Mayapura, 19 giugno 1973)

Le mucche non sono pazze, l’umanità è impazzita

Il termine “mucca pazza” si riferisce alla pazzia degli esseri umani che nutrono le mucche con una dieta che consiste dei prodotti di scarto dei mattatoi. In altre parole le mucche vengono uccise e diventano il cibo di altre mucche, che diventano “pazze”. In questo caso chi è veramente pazzo, le mucche o l’uomo? Nel 1990, milioni di mucche furono uccise per la prevenzione dell’encefalopatia spongiforme che era dovuta al fatto di alimentare i bovini con un composto di carne e ossa.

La mucca dona generosamente

Nella vita come nella morte la mucca è il simbolo di un servizio disinteressato verso l’umanità. Chi è il più grande benefattore sul pianeta terra? Vi siete mai fatti questa domanda? Chi c’è sulla tavola di tutti i giorni? In ogni città del mondo, a colazione pranzo e cena, che sia vegetariano o non vegetariano, civilizzato o primitivo, è la mucca. La mucca generosamente dal suo latte, panna, yogurt, formaggi, burro, gelati, ghi. Possiamo immaginare la nostra vita senza questi alimenti. Ai carnivori privi di gratitudine offre il filetto, costolette, bistecche, ecc. essa dona la pelle per le cinture, poltrone, giacche, scarpe, cappelli, borse ecc. La mucca è l’animale più generoso ed è stato così per secoli e millenni. L’umanità è debitrice verso questa gentile creatura per il suo servizio disinteressato, sia da viva come da morta la mucca rappresenta il servizio disinteressato. Tutto ciò che la mucca produce incluso lo sterco e l’urina, ogni centimetro del suo corpo è fatto per il beneficio di tutta l’umanità. Ogni persona dall’intelletto sano sarà inorridita dalla macellazione di centinaia di migliaia di mucche ogni giorno; per ogni persona sana di mente, è una insensatezza. Questa creatura è un dono di Dio, così utile. Ucciderla per la sua carne, è come acquistare una macchina costosa e demolirla come se fosse un rottame. Noi diamo valore alle nostre automobili, ma è possibile a una macchina produrre del latte da un po’ d’erba? Nella civiltà vedica la mucca è chiamata “aghnya”, colei che non può essere uccisa in nessuna circostanza, la mucca è l’animale più prezioso e nei veda e chiamata “la madre dell’umanità”.

Le antiche civiltà, greca, romana, egiziana sono scomparse da questo mondo, tuttavia alcuni elementi dell’antica civiltà vedica permangono. Sebbene gli accadimenti nel mondo per centinaia d’anni sono stati contrari alla civiltà vedica, c’è qualcosa di questa civiltà che resiste a questi assalti. Gandhi descrive la civiltà europea come “nine day wonder” (una effimera meraviglia), mentre apprezza la civiltà indiana che ha fondamenta solide. È un fatto che molte civilizzazioni sono apparse e poi scomparse, ma la civiltà vedica continua, mantiene le sue tracce fino ad oggi. L’India è sopravvissuta all’assalto di secoli di invasioni e colonizzazioni, ma la sua cultura continua a vivere, e in alcune sue parti è fiorente. Qual è la ragione della sostenibilità della cultura indiana? Come è possibile che la cultura vedica abbia resistito all’assalto del tempo? Un importante ragione è la sua capacità di vivere in armonia con le leggi naturali e con Dio. Un importante aspetto è l’intrecciare ogni aspetto della loro esistenza con le mucche e i buoi.

Per quanto strano possa essere all’occidentale medio, a una persona immersa nell’ideale occidentale, i Veda, che sono la maggiore sorgente di conoscenza, onorano la specie bovina con l’amabile titolo di “madre”. I figli di madre mucca sono gli esseri umani ed essa, simile a una mamma che, amorevolmente, provvede alle necessità dei suoi bambini, provvede alle necessità della società umana che, a suo turno, dovrebbe reciprocare al servizio di madre mucca, proteggendola, servendola, adorandola e glorificandola. Il bue e il toro sono considerati come un simbolo religioso poiché con la sua grande forza ara il campo producendo i cereali.

Al tempo d’oggi, nelle nazioni induiste come India e Nepal, la mucca mantiene un ruolo importante nelle funzioni religiose. Per onorare la loro condizione elevata, le mucche sono spesso lasciate libere, ed è considerato di buon auspicio offrirgli un po’ di pane, della frutta o uno snack.

L’umanità ha un debito verso le mucche, 

la mucca e il toro sono il padre e la madre dell’umanità

Normalmente consideriamo la donna che ci ha dato nascita come nostra madre, la definizione vedica di madre è leggermente più vasta e indica sette madri invece di una. Queste sono: la madre originale, la moglie del maestro spirituale, la moglie del brahmana, la moglie del re, la mucca, la nutrice e la terra. Tra queste sette madri la mucca occupa un posto speciale. La nostra mamma ci ha nutrito per breve tempo qualche mese o anno, ma madre mucca ci ha nutrito per tutta la vita fornendoci il suo latte. Quando smettiamo di prendere il latte di nostra madre, la mucca gentilmente ci offre il suo latte. Questa è la ragione per la quale le scritture vediche si riferiscono alla mucca come a una madre.

Madre natura ha organizzato in modo tale che la mucca provvede il latte per la nutrizione delle persone civili. I barbari tagliano la gola dei poveri animali innocenti, mentre le persone civilizzate bevono il latte che contiene tutti i nutrienti della carne senza la violenza involta. Stiamo uccidendo ogni anno milioni di nostre madri in maniera brutale in grandi mattatoi. L’organizzazione delle nazioni unite per il cibo e l’agricoltura ha stimato che, nel 1984, 229.249.000 mucche e vitelli sono stati uccisi per la produzione di carne. Queste uccisioni sono la più grande attività peccaminosa e come risultato l’umanità sta soffrendo in molti modi per l’enorme fardello di karma negativo che questa atto genera.

La mucca genera il latte dall’erba e dal suo sangue. In modo miracoloso il suo sangue porta il risultato della trasformazione del cibo avvenuta durante la digestione nelle mammelle, che si trasforma e diventa latte. Per fare 23 litri di latte, la mucca pompa tonnellate di sangue nelle sue mammelle. Ella si impegna nel ruminare e come per magia “puff!” – abbiamo il latte.

Come possono erba e sangue produrre latte? La trasformazione che avviene e mistica, come la trasformazione del cibo ordinario in Prasada, è una magia.

Srila Prabhupada scrive: “All’interno del tuo corpo, mediante un potere mistico trasformi il cibo in sangue e tessuti.” In modo simile mediante un potere mistico, la mucca mastica l’erba e produce il latte. La scienza moderna dice che una specifica condizione biochimica rende capace la mucca di produrre il latte. Questa spiegazione può essere più scientifica, tuttavia non spiega come accade questo fenomeno. 

Nonostante i devoti di Krishna hanno una speciale considerazione per la mucca, deve essere puntualizzato che gli “Hare Krishna” non venerano la mucca come un essere divino, nel senso di essere un avatara (incarnazione divina). Essi riconoscono l’antica tradizione vedica dove madre Surabhi- che rappresenta la mucca primordiale, il prototipo originale della razza bovina- fu generata all’alba della creazione. I devoti di Krishna hanno una profonda considerazione per i cinque prodotti della mucca (pancha gavia)- latte, formaggio (yogurt), ghi, urina e sterco- poiché questi prodotti hanno oggettivamente delle virtù, ma non c’è specificamente la “dea mucca,” come si suppone generalmente, né vengono costruiti templi in suo onore. I devoti di Krishna vedono un intrinseco valore nella mucca e la considerano una creatura benedetta, la sua virtù e la sua utilità è basata sul buon senso, su considerazioni pratiche- anche perché e molto cara a Sri Krishna. In conclusione la sacralità della mucca e intrinseca al grande servizio che offre all’umanità e onorandola, amandola possiamo ricevere la grazia del signore ed essere felici. 

(Serie di articoli compilati da Vasudeva Datta das, sulla base di ricerche esposte dal Dott. Sahadeva dasa – Sanjay Shah – nei suoi libri, reperibili in lingua inglese sul sito www.cowism.com)


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